domenica 25 aprile 2010

La Ribot (E/CH) - Mariachi 17

Il video di La Ribot ci fa vomitare! Sul serio, non è una figura retorica, è una sensazione assolutamente fisiologica. Le immagini riprendono il movimento del corpo che danza, dotato di occhi. Guardare lo spazio con un ginocchio, o con una spalla, non è semplice. Manca l'equilibrio, la messa a fuoco, la composizione dell'immagine, quella visione binoculare che rende lo spazio rassicurante.

Nel video della coreografa spagnola tutto è visto, esplorato, indagato con il dinamismo delle parti non visive del corpo umano. La telecamera, posizionata su una spalla, o su una gamba o sul ventre, ci restituisce uno spazio agito, fortemente presente, incalzante. E' la perdita di ogni dicotomia fra spazio e tempo, in una fusione che non ci saremmo mai aspettati.

La Ribot
 

Mk (I) - Speak Spanish

Ero completamente disarmata mentra guardavo lo spettacolo. Ciò mi è piaciuto, naturalmente! (Spettatrice)

Mk




 

sabato 24 aprile 2010

Kroot Juurak - Marten Spangberg (Est/A/S) - Ride the Wave Dude

Ehi tu, cavalca l'onda, capito? Cavalca l'onda! A sostegno di tutti i fenomeni, lavorando attivamente contro ogni forma di interiorità. Esteriorità è tutto. Sì, cara Kroot, sì! Grazie tante! Ti sei presa la libertà di cavalcare la scena e di questo ti rendiamo atto. Siamo forse incuriositi da quello che accadrà, ma è troppo facile. Lo spazio scenico ha già un suo tempo, possiede già un potere drammaturgico. Attenta, potrebbe rovesciartisi contro. L'onda, in fondo, è imprevedibile, e cavalcarla è impresa ardua. Un corpo in scena è un corpo responsabile, almeno del nostro sguardo. Presentarsi carichi semplicemente del proprio essere umano, non basta, credo.

Nella performance di Kroot Juurak avrebbe potuto succedere qualsiasi cosa, perchè l'ipotesi di partenza era una non-ipotesi, un possibilismo slabbrato e inconsistente, che sfuma nel tutto.

E a noi che stiamo a guardare, non resta altro che sentirci presi in causa in un nulla, in cui il tutto, forse non sta nella scena, ma dall'altra parte, dalla nostra.

Special Guest: Gustavo Filippucci - alpinista
 

Bojana Mladenovic (Srb/NL) - One Piece

In uno spazio ridotto, definito da tende di strass, siamo seduti in due file, uno di fronte all'altro, separati da un corridoio che diventa passerella. Sfila Bojana Mladenovic, nuda, poi con guanti, poi con vestiti. Noi guardiamo. Lei si siede e ci invita a porle delle domande, assicurandoci che sarà felice di rispondere. Certo, è tutto facile: le domande sono stampate su cartoline nelle mani del pubblico, le risposte su foglietti nelle mani dell'interrogata. A domanda segue risposta, scelta a caso dal mucchio. A volte a scegliere è il pubblico stesso. Ma come? Mi rispondi a caso? Sì. Tanto, che ne sai tu se è vero o falso? L'importante è giocare. Bojana si mette a nudo di fronte a noi, ci canta pure una canzoncina di quando era piccola, al pianoforte. Che carina!

No. Non ci cascate! Bojana non gradirebbe! Lei vuole solo farci giocare. Niente sentimentalismi, niente storicismi, niente personalismi! Laggiù, sulla sedia, potrebbe esserci chiunque. Questa performance non vuole essere un autoritratto, né tanto meno un'autobiografia. E' un percorso gnoseologico, quello che si apre fra gli strass e le cartoline, altroché!

Un bel gioco, che apre a riflessioni sul concetto di conoscenza e di interrogazione. Un paradosso della curiosità, in cui a domanda segue distanza, a risposta segue interrogazione, a presenza segue disgregazione, a completezza segue incompiutezza.

Special Guest: Cristina Demaria - semiologa

 

Kroot Juurak - Fahim Amir (Est/A/AFG) - Autodomestication



Special Guests: Lorenza Maluccelli - sociologa, 'mamma' di Leone (animale domestico, cane)
Simonetta Nativi - medico veterinario, comportamentalista animale

 

giovedì 22 aprile 2010

Kroot Juurak (Est/A) - Once Upon

Credo che non dovremmo soffermarci alla prima visione. Kroot Juurak si presenta silenziosa, immobile, concentratissima. La scena è pressoché vuota, solo una valigia, sacchetti della spesa, la spesa. Tutto si dipana in maniera, direi, ovvia: lei si costruisce un castello, arriva il dinosauro grigio che tenta di scavalcare il fossato, annega. Lo pteranodonte allora ruba il pennacchio alla guardia e lo fa cadere nell'acqua, ma il dinosauro grigio è già affogato. Da chissà dove arriva il dinosauro arancione, quello buono, quello innamorato. Mille peripezie, un mago che trasforma la principessa in cane, gatto, uccello. Il dinosauro arancione è pazzo d'amore, salta, s'infuria, si dispera, ma la principessa se ne va.

L'artista estone gioca a un gioco infantile, con la serietà di un alchimista, la precisione di un chirurgo, la concentrazione di un manovratore. E noi, di fronte, non sappiamo se crederci. Se Cassandra fosse stata ascoltata, cosa sarebbe successo? Forse non ci sarebbe il mito. Meglio allora assistere a una catastrofe, che restare nell'idiozia preventiva. In fondo, noi spettatori, non possiamo che assistere, sicuri di esistere, grati di essere stati invitati, desiderosi di dire la nostra in proposito. Nessuno ce lo vieta, l'importante è averne il coraggio. Perchè un dinosauro di plastica arancione può, nonostante tutto, scatenare una tempesta. Non lo chiamavano effetto farfalla? Ma per favore! Non siate politically correct! Se lo spettatore è piantato, l'artista è cane, e l'esperienza è color cane che scappa.

Special Guest: Vittorio Marangoni - scenografo, scultore

 

mercoledì 21 aprile 2010

Linguaggio

Stimolati (o ossessionati) dalla poetica di F.I.S.Co. 10, che del volitivo e dell'illlogico fa la sua bandiera, ci alleniamo a quella ginnastica del provviso che rende ogni esperienza fuggevole e incontinente. Brainstorming si apposta e ascolta, cattura parole per poi farne una collezione in cui il criterio si dà solo alla fine dell'ascolto.

Questa volta vi proponiamo una scelta piuttosto ardita di aggettivi, metafore e similitudini, tratte dall'archivio di Brainstorming, montate in un ritmo serrato, senza riferimento a uno spettacolo in particolare, in un rincorrrersi asfissiante di termini con un denominatore comune: essere riferite alla visione di un evento performativo dal vivo.

Prendete carta e penna, ascoltate il montaggio e cercare di scrivere su un foglio il numero maggiore possibile di parole. Quali sono quelle che ricorrono maggiormente? Cosa ci spinge a usare certi termini per descrivere la nostra esperienza di spettatori?

A proposito di altri punti di vista, altri linguaggi, altre visioni, vi invitiamo a leggere l'articolo di Massimo Marino sullo spettacolo Giant City di Mette Ingvartsen.

Buon divertimento!

 

martedì 20 aprile 2010

Open Source

Una conversazione tra il serio e il faceto sulla questione dell'Open Source, della circuitazione della cultura, dei cambiamenti operati dal Web. Un volo pindarico senza troppe pretese, una degustazione che lascia il campo a nuove e più approfondite discussioni, ma che Brainstorming ama affrontare con una modalità areiforme, sospesa tra l'intervista e la chiacchiera da bar.

Special Guest: Paolo Iocca - musicista, blogger

 

lunedì 19 aprile 2010

Open (I) - Waudeville - Intuizioni sul Mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta

W Waudeville e le sue scorribande nello spazio e nel tempo di una palestra.
W Waudeville perchè ci ha fatto deambulare in un microcosmo con un microscopio.
W Waudeville perchè ci ha detto che potevamo oltrepassare i confini (anche se poi non lo abbiamo fatto).
W Waudeville perchè è multitasking e opensource.
W Waudeville perchè per una volta siamo stati felici di non capirci niente.
W Waudeville perchè è ottocentesco.
W Waudeville perchè è leggermente sartriano.
W Waudeville e la serietà con cui l'abbiamo affrontato.
W Waudeville.

Wetropolitan Museum of Natural Freaks


 

domenica 18 aprile 2010

Antonija Livingstone / Jennifer Lacey (Can/F/USA) - Culture & Administration

Silenzio.

Un vulcano islandese ha oscurato i cieli con la sua cenere.
Gli aerei non possono volare.
Gli artisti non possono raggiungere i loro palcoscenici.
Gli spettatori non possono raggiungere le loro poltrone.
I contratti parlano di "annullamento causa eventi atmosferici"

Che dire? Forse: "Culture, Administration & Nature"

 

sabato 17 aprile 2010

Mette Ingvartsen (D/DK) - Giant City

Nello spazio ci sono corpi che oscillano. Penso all'oscilloscopio, uno strumento in grado di disegnare un grafico relativo al funzionamento di un fenomeno fisico. L'oscilloscopio non dà interpretazione. Mostra. Indica. Testimonia una presenza attraverso curve e lineette.

Quei corpi erano lì, alla mercè del nostro sguardo, rilevatori di uno stato dell'essere, in attesa, forse, di una lettura. O no.

Mette Ingvartsen, nella sua auto-intervista, dichiara di voler creare spazi volatili e flessibili, che corrispondano alle idee contemporanee di vita, invece di rappresentare, per esempio, la contemporaneità stando seduti sulla scena con un mucchio di computer, per mostrare la società della rete.

In quei corpi oscillanti ho visto la proposta e la negazione subito dopo, e poi di nuovo la proposta e di nuovo la negazione. Un incedere e un tornare sui propri passi, continuo, estenuante, compulsivo, quasi a voler afferrare qualcosa che continuamente sfugge.

Forse avrei avuto bisogno di una macchina fotografica con un tempo di posa lunghissimo, per cogliere l'architettura di quel movimento incessante. Non posso far altro che coglierne le estremità. Il momento intermedio è fuggevole, puro istante di passaggio, servile, invisibile, immateriale, maledettamente presente.

Special Guest: Diego Segatto - architetto, designer

Mette Ingvartsen

 

venerdì 16 aprile 2010

Brainstorming @ F.I.S.Co. 2010

Brainstorming - Camera di Decompressione per Spettatori si insinua tra gli eventi di F.I.S.Co.10 per catturare i riverberi, sondare le opinioni, registrare i commenti.

Quest'anno il progetto è ancor più sfaccettato, con la presenza di Special Guests invitati a partecipare in qualità di pubblico, scelti in base a peculiarità che scoprirete giorno dopo giorno ascoltando le interviste.

Brainstorming sarà anche su Radio Città del Capo all'interno di Bonobo, il programma condotto da Michele Pompei tutte le mattine. A partire da venerdì 16 fino a sabato 24, tutte le mattine alle 11.00, potrete ascoltare le interviste Brainstorming.

Ascoltate, commentate, proliferate!

F.I.S.Co. 10