sabato 19 novembre 2011

Pulsi 11 - Dara Siligato + Enrico Malatesta + CLAN

Penultima serata del festival Pulsi 11, con la presentazione dei libri: “e non chiamatelo jazz” di Giancarlo Schiaffini e “all’improvviso” di Valter Prati- Auditorium edizione, la performance di Dara Siligato, il solo per percussioni di Enrico Malatesta e il CLAN sonoro e corporeo di Alberto Prezzati, Marco Clivati e Claudia Giordano. Un'altra serata di approfondimento della tecnica improvvisativa, con il dubbio che sia proprio una tecnica...o non qualcos'altro. Le parole non bastano ancora, nonostante la pubblicazione di libri, come quelli di Schiaffini e Prati, che sicuramente ci danno la possibilità di penetrare, almeno con l'intelletto, un mondo che si regge, lo capiamo sempre di più man mano ci inoltriamo nel festival, su questioni altre.
E questo terreno sdrucciolevole piace a Brainstorming, che nella sua caccia di tempeste cerebrali, in realtà sonda le parole vibranti subito dopo l'esperienza, captando anche i silenzi, le titubanze e le contraddizioni di pubblico e di artisti. Ed è proprio la contraddizione che Clivati mette in campo subito dopo la sua performance al Teatro dell'Arte di Milano il 17 novembre, annunciando di non aver improvvisato. "Io non improvviso, non compongo, io faccio quello che devo fare". Necessità pura. Vaporizzazione di qualsiasi concetto produttivo. Una pratica che si mostra davanti a un pubblico, chimato a "subentrare" e non ad "aspettare", come la parola "spettatore" suggerisce. E' quindi legittimo chiedersi se la pratica improvvisativa, oggi, comprenda fortemente una qualità di sguardo da parte del pubblico, una fiducia incondizionata e una messa al bando di qualsiasi aspettativa. Chissà se ancora oggi, nel nostro essere post post moderni, siamo ancora in grado di avere quella disposizione alla meraviglia che sta alla base di qualsiasi costruzione poetica, sia essa di chi guarda o di chi fa...che forse è la stessa cosa.

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