martedì 22 novembre 2011

Pulsi 11 - UNDERANDOVER

Pulsi 11 si conclude con l'apertura al pubblico dei lavori vincitori del bando UNDERandOVER, progetto nato nel 2005 come concorso per le giovani generazioni portato avanti dall’associazione Takla. Per cinque edizioni il progetto ha visto crescere l’interesse per la pratica del'improvvisazione, costruendo ha costruito una rete di artisti che oggi necessita più che mai dei tempi, degli spazi e dei modi adeguati per poter crescere e svilupparsi. L’obiettivo è quello di sostenere chi si dedica all’improvvisazione attraverso una concreta occasione di coproduzione del loro lavoro. Ecco il programma di sabato 19 novembre negli spazi di Triennale Bovisa: Famiglia Fuché, Installazione per corpi e voce, Alessio Maria Romano, Il maleficio, Silvia Zerbeloni + Beppe Sordi, studio per “Muffa, Marta Zollet, solo danza, Claudia Caldarano + Beppe Scardino, duo danza e sassofono.

sabato 19 novembre 2011

Pulsi 11 - Dara Siligato + Enrico Malatesta + CLAN

Penultima serata del festival Pulsi 11, con la presentazione dei libri: “e non chiamatelo jazz” di Giancarlo Schiaffini e “all’improvviso” di Valter Prati- Auditorium edizione, la performance di Dara Siligato, il solo per percussioni di Enrico Malatesta e il CLAN sonoro e corporeo di Alberto Prezzati, Marco Clivati e Claudia Giordano. Un'altra serata di approfondimento della tecnica improvvisativa, con il dubbio che sia proprio una tecnica...o non qualcos'altro. Le parole non bastano ancora, nonostante la pubblicazione di libri, come quelli di Schiaffini e Prati, che sicuramente ci danno la possibilità di penetrare, almeno con l'intelletto, un mondo che si regge, lo capiamo sempre di più man mano ci inoltriamo nel festival, su questioni altre.
E questo terreno sdrucciolevole piace a Brainstorming, che nella sua caccia di tempeste cerebrali, in realtà sonda le parole vibranti subito dopo l'esperienza, captando anche i silenzi, le titubanze e le contraddizioni di pubblico e di artisti. Ed è proprio la contraddizione che Clivati mette in campo subito dopo la sua performance al Teatro dell'Arte di Milano il 17 novembre, annunciando di non aver improvvisato. "Io non improvviso, non compongo, io faccio quello che devo fare". Necessità pura. Vaporizzazione di qualsiasi concetto produttivo. Una pratica che si mostra davanti a un pubblico, chimato a "subentrare" e non ad "aspettare", come la parola "spettatore" suggerisce. E' quindi legittimo chiedersi se la pratica improvvisativa, oggi, comprenda fortemente una qualità di sguardo da parte del pubblico, una fiducia incondizionata e una messa al bando di qualsiasi aspettativa. Chissà se ancora oggi, nel nostro essere post post moderni, siamo ancora in grado di avere quella disposizione alla meraviglia che sta alla base di qualsiasi costruzione poetica, sia essa di chi guarda o di chi fa...che forse è la stessa cosa.

Pulsi 11 - Workshop con Catherine Jauniaux

Pulsi 11 propone un laboratorio che esplora la voce umana con attenzione particolare all’espressione individuale, alla musicalità e all’improvvisazione. L'artista è Catherine Jauniaux, attrice e cantante, spesso soprannominata la “donna-orchestra”, ha collaborato con le figure più rimarchevoli del teatro d’improvvisazione, del cinema, del rock d’avanguardia e della danza. Le sue performance sempre appassionanti mescolano gravità e humor, ricerche sonore, emozioni, astrazioni e melodie.
Ascolta i racconti degli allievi partecipanti al workshop.

giovedì 17 novembre 2011

Pulsi 11 - Giovanna Velardi + Voixcorps + Vincent Moon

Tre lavori in una serata dedicata all'improvvisazione: Giovanna Velardi con il suo solo, Catherine Jauniaux e Emmanuelle Pépin in un duo per corpo e voce e, infine, tre cortometraggi di Vincent Moon in collaborazione con Esterni - Milano Film Festival. Le voci degli spettatori raccontano una serata sospesa tra voce, suono e immagine nell'istante necessario del proprio essere in scena.

Pulsi 11 - Masterclass con Teri Weikel e Tristan Hosinger

Il festival Pulsi non propone spettacoli ma incontri con gli artisti. Questo dichiara Cristina Negro, direttrice artistica, insieme a Filippo Monico. E questo accade dall'11 al 20 novembre, fra il Teatro dell'Arte e la Triennale Bovisa. Uno degli incontri più interessanti è stato quello fra Tristan Hosinger e Teri Weikel, due giganti dell'improvvisazione, che hanno accolto una trentina di allievi di discipline e arti diverse. Ne è nato un evento in cui corpo, suono e voce sono stati protagonisti di un'azione corale giocata sull'istante. Ascoltate i racconti dei partecipanti.

mercoledì 16 novembre 2011

Pulsi 11 - Teri Weikel + Tristan Hosinger

L'essenza. Ricordo Parmenide, che agli albori della nostra filosofia occidentale nominava l'essere in quanto "ciò che è ed è impossibile che non sia". Tristan Hosinger, artista - con - violoncello (molto più che un violoncellista) parla di "vibrazione", mentre Teri Weikel, artista - che - danza (molto più che una danzatrice) parla di "ascolto". E sul palco del Teatro dell'Arte è accaduto qualcosa che sfugge alle definizioni. Si parla di improvvisazione, dicendo tutto, con il rischio del nulla. Si sfuma nella filosofia, ma, in realtà, è pura poesia, nella sua accezione meno edulcorata, quella che si rifà al greco, e che significa "creazione". Non ci si sforza di essere belli, nemmeno bravi, e tantomeno di funzionare, qui in questo festival in cui, come dice Cristina Negro, direttrice artistica insieme a Filippo Monico, si propone un'esperienza, non certo "spettacoli". E allora servono le virgolette, a queste parole che non bastano, nemmeno a descrivere una visione, come dichiarano, spiazzati, emozionati, disorientati e affascinati gli spettatori intervistati dal malefico registratore decompressivo di Brainstorming. Ascoltate e, se volete, lasciate un commento...servirà a tracciare le linee per nuove idee.

martedì 15 novembre 2011

Segno dell'azione - laboratorio di Hiroyuki Nakajima

Hiroyuki Nakajima è calligrafo e artista visivo, nei suoi lavori si occupa di pittura astratta. Si esibisce in performance improvvisate, influenzate dalla pratica del Tai Chi per mostrare l’atto e il segno. Nell'ambito del festival Pulsi 11 ha condiviso la sua arte con gruppi diversi di persone: bambini, adolescenti e adulti. Brainstorming ha raccolto i racconti dei diversi sguardi, collezionando i differenti linguaggi con cui è possibile descrivere un'esperienza che il maestro definisce così: "Nell’attimo dell’ispirazione, maneggiamo il pennello di getto e l’azione (movimento del corpo) diventa linea sulla superficie cartacea."

lunedì 14 novembre 2011

Pulsi 11 - Piccole Meraviglie

L'improvvisazione per i più piccoli si chiama Pulsini, versione under 18 del festival Pulsi 2011. E si tratta di una delle sperimentazioni più interessanti del panorama performativo italiano destinato alla prima infanzia. Ideato dalla danzatrice Cristina Negro e dal musicista Filippo Monico Piccole Meraviglie è un progetto che si ispira a Wonderland, performance creata dalla danzatrice giapponese Makiko Ito residente ad Amsterdam. Si tratta di un evento in cui suono, corpo, voce e spazio si offrono ai bambini in una dimensione totalmente libera, dando origine a un contesto poetico in cui partecipare e interagire. Sempre diversa, la performance si regge sui delicatissimi equilibri dell'improvvisazione, con cambiamenti e imprevisti che solo una sapiente esperienza e una docile follia sanno cogliere e rilanciare verso una creazione realmente collettiva. MINI-BRAINSTORMING (Camera di decompressione per spettatori bambini) ha raccolto le voci dei bambini prima, durante e dopo Piccole Meraviglie, per restituire, attraverso i racconti, l'atmosfera che ha permeato, per un pomeriggio, il Teatro dell'Arte di Milano.

sabato 12 novembre 2011

Pulsi 11 - L'appartamento

Il festival Pulsi 11 di Milano, ideato da Takla Improvising Group, ha esordito, ieri, con un'anteprima domestica, giocata sui confini labili che separano il pubblico dai performer, in una delle pratiche più liquide e rarefatte dell'arte contemporanea: l'improvvisazione. L'appartamento, performance svoltasi in zona Ortica di Milano, ha aperto le porte e gli sguardi del pubblico, dando la possibilità di esperire con corpo, gesti, suoni e relazioni, l'arte dell'improvvisazione, che, normalmente relegata alla dimensione musicale, il festival Pulsi ci propone attraverso linguaggi molteplici, dalla danza di Teri Weikel alla performatività dei bambini, fino al violoncello di Tristan Hosinger e di altri artisti della scena improvvisativa contemporanea. Dal 14 al 20 Brainstormig seguirà tutti gli eventi del festival, per restituire racconti, percezioni e suggestioni attraverso le parole del pubblico: un riverbero casuale e fortemente aperto a nuove scritture di senso. Seguite, ascoltate e commentate, a partire dalla prima registrazione già online.

mercoledì 9 novembre 2011

In un luogo imprecisato - Liliana Moro

Io sono a Cagliari, lontana da tutto e da tutti. Mi arriva un sms di Lelio Aiello "Mi ascolti in streaming alle dieci?". Io sto mangiando tagliatelle con la bottarga, le arselle e i carciofi. Finisco e vado in albergo, tolgo le scarpe, apro il computer, mi collego alla rete e ascolto. Poi accendo il registratore e parlo. Commento quello che ascolto, in un gioco di specchi che disorienta. Nulla di nuovo, no. E cosa ci interessa del nuovo? Ho appena finito di conversare con un cinquantenne conosciuto per caso, solo perchè condivideva la mia stessa sala da ristorazione. Si parlava del vecchio, e di quello che, quel vecchio, è ora.
Altre parole, ora, alla radio, inneggiano a 'una coscienza critica che non si enuncia in qualità di principio ma che si esercita puntualmente e dolorosamente sul corpo proprio e degli altri'.
Io ho esercitato la mia coscienza critica sul corpo meccanico di un registratore, così come ha fatto Liliana Moro, con il suo radiodramma, che altro non è che un filtro tra la necessità di un artista e la curiosità di un pubblico.
Trovo interessante questa distanza, che rende l'arte più liquida di come Bauman se la immagina, e, forse, maggiormente portatrice di valori di quanto si immaginino gli assassini del postmoderno.
Nulla di nuovo nell'ascolto in streaming. Il calcio ci supera in qualità e auditel. Credo che l'incedere carbonaro dell'informazione via sms del radiodramma di Liliana Moro, conceda all'opera quella componente esistenziale che, paradossalmente, si sposa con la stratificazione asettica del mezzo.

Un inno all'istruzione per l'uso, alla posologia dello psicofarmaco, alla performance da viaggio (la puoi ascoltare anche in viaggio (!), al molti - uno, alla possibilità di partecipare a un'esperienza con la consapevolezza di poter chiudere senza che nessuno lo venga a sapere: la coscienza critica esercitata puntualmente e dolorosamente sul corpo proprio. Agli altri ci si pensa dopo.