Compare, inoltre, sul Blog di Massimo Marino un articolo che apre a interessati riflessioni sulla questione della critica agli spettacoli. Riporto una frase dal post su cui vi invito a riflettere: "...perché non c'è più una critica, ma solo voci che si ripetono come echi sempre più lontani, perdendo di sostanza."
E a questo punto chiedo proprio agli spettatori come ritrovare la sostanza all'interno di voci come quelle che ascoltate su questo blog che, lungi dalla semplice ripetizione, si combinano in una massa apparentemente casuale e acritica, galvanizzata dalla democratizzazione crescente della rete ma, forse, vaporizzata nella componente solipsistica dell'accesso. Insomma: ora che tutti possono parlare, di cosa parliamo?
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