Umberto Angelini, da poco a capo di un Teatro Grande, di nome e di fatto, che un bambino dichiara risalire al millesettecento...e qualcosa..., conosce bene la materia teatrale, quella succulenta, verace, ricercata, quella che ha a che fare con territori diversi, dai rioni comunali alle scuole, fino ai territori più immaginifici della poesia. Per questo, dall'anno scorso, il pubblico del teatro principale di Brescia, si è diversificato, abbracciando bambini, adulti e anziani, scettici e innamorati, apocalittici e integrati. Perchè se stavolta è toccato a Kinkaleri, temeraria compagnia toscana, a stimolare il pubblico verso territori sconosciuti, fra poco a Brescia arriverà la Societas Raffaello Sanzio, con un Buchettino da vedere a occhi chiusi, sotto le coperte di lana della nonna. Niente da temere, anzi, tutto da esplorare. L'unica sicurezza ce la dà il patto teatrale, che ci garantisce che è tutto finto, giocoso ed effimero. Il resto è affar nostro, quando scopriremo che proprio in quell'ora di finzione abbiamo provato emozioni che ricorderemo per tutta la vita. Figuriamoci se quella vita è appena all'inizio, come quella dei bambini!
Per tre giorni 1500 bambini si affacceranno dai palchetti del teatro ad ascoltare le arie della Turandot reinterpretate da Kinkaleri. Seguiteci, ascoltate e, se volete, commentate!