Dicono che il postmoderno sia finito. E a decretarne la morte un ritorno ai "valori", a grumi di senso a cui aderire oppure no. Checcè ne dica il Victoria and Albert Museum, con la sua retrospettiva, pronta a metterci in fila "dietro" decisioni intellettuali e poco hand-on, Gob Squad rilancia, con uno spettacolo sulla rivoluzione. Revolution now! Un Brecht contemporaneo...uh, quanti ne abbiamo sentiti! Oggi più che mai, quando la politica diventa estetica di un potere che non si sa bene dove stia...dentro un bunker o sugli scaffali di un supermercato (roba da Rodrigo Garcia!) Gob Squad si muove in altre direzioni, esplora la relazione, l'improvvisazione e la retorica, per scardinarla e trasformarla in poesia. Proprio come la Commedia dell'Arte, come dice uno spettatore intervistato...o come qualsiasi talk show da quattro soldi...in cui la verità perde i confini e si immola alla fiction. Ieri a Torino, al Festival Prospettiva 150 Stranieri in Patria, è successo qualcosa, non si sa bene cosa, se teatro o esperienza. Ma va bene così. Senza rimpianti nei confronti di una categorizzazione...altamente postmoderna... Noi ne usciamo, a testa alta, sentendoci dentro la rivoluzione, almeno per finta.
venerdì 28 ottobre 2011
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