Quest’anno ci si interroga sull’immaginario, sulla sua natura e sulla sua essenza effimera, difficilmente afferrabile, se non nella scia che testimonia il suo movimento. E si apre, inevitabilmente, la questione della fruizione, della possibilità, tutta a nostro carico, di essere presenti a un evento di cui non si percepiscono i confini.
Come porsi? Credo in religioso silenzio.
Netmage 10
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